di Edoardo Ciotola
Mai sentito parlare di Metaverso? No? Bene! Allora questo articolo fa proprio per voi, perché oggi analizzeremo l’argomento del Metaverso sotto tutti gli aspetti.
Ho pensato che sarebbe stato interessante partire dalla definizione datagli da Mark Zuckerberg:
“Il Metaverso è una rete perdurante di mondi 3D che si espande in tempo reale, che restituisce un senso d’identità continuo nel tempo, in cui gli oggetti permangono e che tiene memoria delle transazioni effettuate in passato. Un numero di utenti illimitato, ognuno con il proprio senso di presenza fisica, ne può fare esperienza sincronicamente.”
In parole povere, si tratta di uno o più mondi virtuali in 3D, esplorabili attraverso visori e speciali guanti dotati di sensori (anche detti guanti aptici), in cui è possibile giocare a scacchi sul tavolo di fronte a sé con un amico in America, guardando negli occhi un avatar olografico, assistere a un concerto comodamente seduti sul divano avendo la sensazione di essere in prima fila sugli spalti dello stadio, fare shopping in una profumeria francese dall’Italia e molto altro. In sintesi, l’avversario o la persona con cui interagiamo, apparirà come ologramma sovrapposto al mondo reale.
Il primo accenno al metaverso si ha nel 1992 con il romanzo “Snow Crash” di Neal Stephenson, che parla di un mondo (chiamato appunto “Metaverso”) interamente virtuale che si sovrappone in più modi alla realtà fisica. Il romanzo rappresenta un disegno stilizzato della realtà fra una dozzina di anni.
Infatti, proprio in questi periodi molte aziende stanno dando il loro contributo alla creazione di questo universo parallelo, in testa a tutte la nuova Meta (ex Facebook), Meta Quest (ex Oculus), Qualcomm e la ancora embrionale Project Cambria che sarà lanciata quest’anno. Ma Meta vuole spingersi oltre. I suoi ingegneri informatici stanno infatti cercando il modo di rimpicciolire i processori senza variarne la potenza, in modo da poterli inserire in occhiali spessi anche 5 mm che all’apparenza sono solo occhiali da vista o da sole dal design ricercato.
Zuckerberg sostiene che l’obbiettivo di Meta è sempre stato "connettere le persone tra loro", e che ora hanno solo portato il loro progetto ad un livello nettamente superiore a quello dei Social Network; tuttavia, alcuni pensano che abbia deciso di dare importanza ad un progetto nuovo solo per distogliere l’attenzione dallo scandalo Cambridge Analytica e quello più recente dei Facebook Papers.
In conclusione, viene naturale domandarci: il Metaverso sarà la nuova forma di comunicazione, sarà il trampolino di lancio dell’umanità verso nuovi orizzonti, o sarà la distruzione dell’incontro fisico, e tutto degenererà in una vera e propria Matrix?
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