Di Helena Catanea e Mosso Valentina
Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di body shaming, ma in tanti non ne conoscono il significato. Letteralmente l’espressione significa “far provare vergogna del (proprio) corpo”.
Il body shaming è una forma di bullismo attraverso il quale si colpisce l'aspetto fisico delle persone, giudicandone le forme, soprattutto tramite i social network. Qualsiasi commento sull'aspetto fisico, anche se espresso in modo positivo, come ad esempio un “ti vedo dimagrito/a” per qualcuno che sta avendo problemi con l’alimentazione o che comunque non si piace così magro/a può essere spiacevole, tanto quanto all’opposto, ovvero nel caso qualcuno dicesse “ti trovo ingrassato/a”; entrambi i commenti sono “armi a doppio taglio”, hanno la potenzialità di far piacere tanto quanto di ferire, e difatti, questo tipo di apprezzamento può essere etichettato come body shaming.
Ad oggi il pericolo più grande sono appunto i social , che permettono il continuo confronto tra le persone. In particolare si punta al confronto con gli individui più ricercati e seguiti sui social, presi come modelli da seguire. Così facendo aumentano le insicurezze, che fanno mettere in discussione se stessi, come abbiamo anche detto nell’articolo che metteva a confronto vita vera e vita instagrammabile. Esse possono tramutarsi in qualcosa di positivo, cercando di migliorare se stessi a proprio piacimento, e non sentendosi oppressi dai canoni imposti dalla società; non sempre, però, si trova la forza di reagire, ma si persegue facilmente la via sbagliata, quella dell'invidia, che a sua volta può diventare cattiveria, cercando di far crollare l'altra persona con commenti indiscreti e pesanti. Tutti questi giudizi possono destabilizzare la salute fisica e psicologica, a cui possono conseguire malattie psicosomatiche e non.
I più inclini a trovarsi in situazioni del genere sono proprio gli adolescenti, più vulnerabili a causa della grande esposizione mediatica cui si sottopongono proprio attraverso i social e a causa dei cambiamenti fisici portati dallo sviluppo.
E se il body shaming è un fenomeno che colpisce a causa di altre persone, la dismorfofobia è la fobia che nasce da una visione distorta che si ha del proprio aspetto esteriore, causata da un'eccessiva preoccupazione della propria immagine corporea. Il Disturbo di Dismorfismo Corporeo, o Dismorfia, è grave ma spesso viene sottovalutato: solo negli ultimi due decenni è stato studiato in modo continuo e sistematico. È importante comprendere che non si tratta di vanità: il dismorfismo corporeo è una malattia mentale che fa sì che il malato percepisca se stesso come imperfetto, esagerando dei piccoli dettagli. Può essere una condizione angosciante, che causa ulteriori problemi di salute mentale, come l’ansia e la depressione. Può portare a uno stress emozionale e aincapacità di tessere adeguate ed equilibrate relazioni sociali e sessuali, con conseguente isolamento sociale. L'individuo può sviluppare comportamenti fobico–ossessivi, talvolta dannosi per la propria salute poiché possono evolvere in anoressia nervosa e bulimia nervosa. La dismorfofobia si sviluppa con maggiore frequenza nei soggetti con basso livello di autostima, in genere adolescenti, sia maschi che femmine. Le preoccupazioni possono focalizzarsi sull'intero aspetto esteriore o solo su una parte delimitata del corpo.Il paziente può arrivare a voler ricorrere compulsivamente a trattamenti di bellezza, ormonali o chirurgia estetica, in quanto non tollera di avere nemmeno piccoli difetti e distorce la propria immagine vedendosi non adeguato. I sintomi tipici includono il confrontare spesso il proprio aspetto con quello degli altri, il preoccuparsi per una parte specifica del proprio corpo, il fare di tutto per coprire le imperfezioni percepite, per esempio passando molto tempo a scegliere i vestiti, pettinarsi i capelli e truccarsi, il pensare che altre persone stiano giudicando o deridendo il proprio aspetto, l’evitare le situazioni sociali, l’avereuna forte convinzione di essere brutti o, addirittura, in qualche modo deformi, il ricercare continuamente rassicurazioni da parte degli altri sul proprio aspetto. Avere consanguinei affetti da dismorfia fa aumentare le probabilità di sviluppare la condizione, così come la presenza di un altro disturbo psichiatrico, come la depressione o l’ansia, o determinati tratti della personalità, come il perfezionismo. Anche le esperienze negative della vita, come il bullismo, l’essere presi in giro, gli abusi e i traumi, nonché le pressioni o le aspettative relative alla bellezza da parte della società possono scatenare la dismorfia. La cura della dismorfofobia può essere efficacemente effettuata con psicoterapia cognitivo comportamentale, cioè la risoluzione dei problemi psicologici concreti, ma nei casi più gravi si potrebbe ricorrere a medicine, come per esempio antidepressivi. Spesso ai pazienti può risultare difficile chiedere aiuto, in quanto si vergognano o si sentono imbarazzati, e alcuni pazienti potrebbero non riconoscere che il problema è di natura psicologica. Tuttavia, è di vitale importanza che chi soffre di dismorfia riceva aiuto.
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