Quando si parla di "Gender Pay Gap"(GPG) ci si riferisce alla differenza salariale tra uomo e donna nonostante essi abbiano la stessa carica lavorativa e le stesse mansioni.
Esistono due tipi di Gender Pay Gap, il GPG chiamato "grezzo" che si basa sulla differenza media della retribuzione oraria e il GPG "complessivo" che va a influenzare sia la retribuzione oraria che il tasso di occupazione femminile e le ore mensili retribuite.
Gender Pay Gap in italia
Per quanto riguarda il GPG "grezzo" l'Italia ha uno dei tassi minori in Europa infatti, la differenza tra uomo e donna è del 5,6% ciò significa che per ogni euro guadagnato da un uomo, in Italia, una donna guadagna 94,4 centesimi.
Per quanto riguarda invece il GPG "complessivo" l'Italia è un po' meno lodevole infatti, prendendo in considerazione diversi fattori, il divario si alza al 43,7% rispetto al 39% Europeo; tutto ciò deriva da due principali fattori: la grande quantità di impiegati/e nel settore privato (dove la differenza salariale è più alta rispetto al settore pubblico) e la grande differenza tra il numero di uomini e quello delle donne in posizioni d’impiego che prevedono, data l'importanza della posizione, stipendi mediamente più alti; infatti secondo l'ISTAT, nel 2016, si è rilevato solo un 17,8% di donne addette a questo tipo di impiego, maggiormente retribuito, contro un 26,2% maschile.
Questo problema purtroppo non avrà una soluzione molto presto infatti, a seguito dell’ultimo World Economic Forum è stato pubblicato un report dedicato secondo il quale ,il divario salariale, non si risolverà ancora per 202 anni; nel 2018, per esempio, tutte le donne del mondo hanno guadagnato solo il 56% di ciò che gli uomini hanno guadagnato in quell'anno; questo è dovuto anche al fatto che molte donne sottostimano o addirittura non conoscono il problema.
Rebecca Ferraioli
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