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Immigrazione e discriminazione nei confronti dei meridionali

- Chiara Vacirca e Giusy Amodeo

 


Spesso abbiamo sentito parlare di immigrazione e discriminazione, ma questi due fenomeni cosa sono?

L’immigrazione è la permanenza con carattere temporaneo o definitivo in un luogo, di persone provenienti dall'estero o da altre zone del territorio nazionale in cerca di lavoro o di miglioramento economico. Ad esempio, se una persona si trasferisce dall'Italia alla Francia o dal sud al nord della nostra penisola.

Per quanto riguarda la discriminazione, invece, si parla di una distinzione operata in seguito a un giudizio o ad una classificazione.


 

Soprattutto in passato, ma anche oggi nel 2021 ci sono episodi di discriminazione verso gli immigrati che dal sud Italia arrivano al nord per cercare una vita migliore.

Vorremmo citare tra i tanti - purtroppo- l'episodio della donna picchiata a Forlì successo nel 2019; la donna è stata riempita di insulti, con i termini “terrona“, “puzzolente” e “mafiosa”. A questo segue un altro episodio successo qualche giorno dopo in provincia di Milano nei confronti di una ragazza foggiana, a cui una signora ha negato l'affitto della propria casa perché meridionale.

Noi conosciamo meridionali che già negli anni ‘60 hanno subito atti di razzismo, dopo che hanno lasciato la propria casa e spesso la propria famiglia, per venire in Piemonte a lavorare nell’azienda Fiat. Infatti, quando cercavano delle case in affitto vedevano i cartelli con scritto “non si affittano case ai meridionali”.


Questa grossa discriminazione verso le persone che dal sud italiano arrivano nel nord Italia è dovuta anche dal fatto che, in passato come ora, c’è un clima pieno di stereotipi, in base ai quali si va ad associare il singolo alla massa. Se, per esempio, in Sicilia, Calabria, Campania c’è la mafia, a qualsiasi persona proveniente da queste regioni sarà attribuito il soprannome di “mafioso”.

È un odio del tutto irrazionale e privo di fondamento quello che spinge una persona ad aggredirne un'altra, verbalmente o fisicamente, solo sulla base della sua provenienza. Ancor di più quando si è tutti concittadini della stessa terra.

 

Per chiudere questa nostra riflessione in maniera “agrodolce”, possiamo riportare un altro episodio, avvenuto a luglio 2020 in Friuli-Venezia Giulia, di una donna che aveva prenotato una casa inserendo i suoi dati e quelli del suo compagno e nel momento del pagamento il proprietario,avendo scoperto che era nata a Napoli, le ha chiesto di annullare la prenotazione per evitare problemi con l’host.

La donna ha commentato la vicenda con queste parole: “Non è la prima volta che mi capita nel Nord-Est una disavventura simile. Ho sicuramente sbagliato io a non dire che sono una terrona. La prossima volta scriverò: mi chiamo Lucia, sono nata a Napoli da genitori Lucani, ma a 12 anni mi sono trasferita a Roma, dove attualmente vivo.”



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