Di Sara Balice e Simone Agostino
Si vedono molto spesso per le strade cani ritenuti aggressivi, ma cos’è di preciso l’aggressività? Caratterizza tutte le specie di cani o è uno stereotipo associato ad alcune razze?
Per aggressività si intende un comportamento adattivo che risponde a varie situazioni, con diverse funzioni e finalità. Spesso però la si associa ad azioni “intenzionalmente cattive”, quando la realtà dei fatti rivela il contrario. Se un cane mostra aggressività non necessariamente è da considerare aggressivo o “cattivo”.
Ci possono essere svariati fattori che portano un cane a dare segnali aggressivi, come competizione e possessività su risorse, antipatie, territorialità, dolore ed emozioni più complesse. Inoltre la componente adattiva ha fatto sì che con il tempo gli scontri fisici, rischiosi per gli stessi individui, si attenuassero fino a ridursi a segnali minacciosi. Essi fanno parte quindi di un comportamento normale nei cani, come in qualsiasi altro animale.
Per quanto riguarda gli stereotipi che spingono a considerare una razza aggressiva, non esiste nessun fondamento scientifico su cui essi possano basarsi, bensì esistono alcune evidenze che li smentiscono. È noto infatti che la genetica ha il suo peso, insieme però all’ambiente di vita e alle esperienze vissute. Dal punto di vista genetico bisognerebbe certamente tener conto dei genitori, infatti se essi sono aggressivi c’è una probabilità del 25%-30% che anche il cucciolo lo sia. Per questo si può affermare che ogni cane nasce con il suo temperamento e potenziale aggressivo, che si svilupperà però sulla base dei fattori ambientali, e non della tipologia di razza (che comunque gli darà specifiche caratteristiche attitudinali per le quali è stato selezionato).
Un esempio noto può essere costituito dal rottweiler, di origine tedesca. Questo cane era usato per il controllo della carne da macello e per il traino di piccoli carri. Fa parte del gruppo dei molossoidi e questo forse ha contribuito alla sua fama di cane aggressivo. Inoltre esso viene usato come cane da guardia e da difesa personale. Questo impiego però non deve essere associato a una specie di innata aggressività, ma anzi è determinato dalla iperprotettività nei confronti del padrone o della famiglia alla quale il cane è affezionato. Per svolgere questa funzione, inoltre, il cane deve presentare un alto livello di equilibrio e controllo, elementi che contrastano con l’aggressività.
Come altro esempio si può citare uno studio durante il quale è stata misurata l’aggressività dei cani in diverse situazioni: i chihuahua sono risultati essere i più aggressivi, mentre (con sorpresa per chi credeva agli stereotipi) i pitbull terrier sono stati valutati come una delle razze meno aggressive.
Tutti i cani quindi possono diventare aggressivi se trascurati oppure addestrati per attaccare o trattati male, perciò non bisogna mai fermarsi davanti agli stereotipi ma conoscere la storia unica del cane.
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