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La percezione del rischio negli adolescenti

Di Chiara Isaia

 

La percezione del rischio negli adolescenti non è un tema spesso trattato; noi adolescenti tendiamo a vedere tutto o bianco o nero: o abbiamo paura di rischiare o non ci rendiamo conto di quanto un’azione possa essere pericolosa. Proviamo a considerare le possibili reazioni.


 

Quando ci ritroviamo coi nostri amici, pensiamo al pericolo? Pensiamo alle conseguenze di ciò che facciamo? Esitiamo prima di agire?

Ma ora, consideriamo l’altra faccia della medaglia: la paura di rischiare, tentare, agire. e. . , mantenendo le nostre idee e senza superare il limite, o paura di rischiare o non ci rendiamo conto di quanto un’azione possa essere pericolosa. Proviamo a considerare le possibili reazioni. senza essere ragionevoli; non sono pochi i casi in cui un ragazzo o una ragazza, per paura dell’opinione e del pensiero dei coetanei, arrivino a non essere sé stessi.

Secondo la comunità “Giovani Protagonisti” i comportamenti che mettono a rischio il benessere fisico e psicologico degli adolescenti sono: abuso di alcol e sostanze stupefacenti, attività sessuali non protette, anoressia e bulimia, di cui parleremo in maniera più specifica nel nostro approfondimento, abbandono scolastico e fughe da casa.

Ciò che gli esperti consigliano è agire responsabilmente, senza diventare chi non siamo, mantenendo le nostre idee e senza superare il limite.

Ma ora, consideriamo l’altra faccia della medaglia: la paura di rischiare, tentare, agire.

Nel mese di marzo dell’anno scorso, a Piacenza, è stata fatta un’intervista a una trentina di ragazzi di un centro che si occupa di aiutarli nello studio. Inizialmente freddi e usando lo slang d’oggi, gli intervistati hanno affermato di avere paura di esprimere i propri sentimenti e le proprie idee, per via della paura di essere delusi e di non raggiungere il proprio obiettivo o le proprie aspettative.

Nel mese di marzo dell’anno scorso, a Piacenza, è stata fatta un’intervista a una trentina di ragazzi di un centro che si occupa di aiutarli nello studio. Inizialmente freddi e usando lo slang d’oggi, gli intervistati hanno affermato di avere paura di esprimere i propri sentimenti e le proprie idee, per via della paura di essere delusi e di non raggiungere il proprio obiettivo o le proprie aspettative.

Secondo la psicologa Francesca Cavallini (che ha condotto l’intervista), la pandemia ha accentuato maggiormente la paura del futuro, facendo perdere a noi ragazzi ogni speranza in quest’ultimo.


Noi adolescenti, nell’ultimo anno, ci siamo abituati ad una vita sedentaria, senza sorprese, senza meraviglia, senza divertimento. Ma è sbagliato pensare che a tutto questo non ci sia una via d’uscita, che non ci sia luce alla fine del tunnel. Dovremmo ricominciare a sognare e dovremmo prepararci a tornare più forti di prima per realizzare i nostri sogni e dimostrare chi siamo veramente.

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