Spesso ciò che ci attira di un libro è la trama o la copertina; ma cosa ci fa continuare a leggerlo?
La risposta è semplice: la capacità che esso ha di trasmetterci emozioni, trasportarci in un altro luogo o in un altro tempo.
Posso assicurare che "Memorie di una geisha" di Arthur Golden è in grado di fare questo e altro; attraverso una prosa scorrevole, nonostante spesso si dilunghi in dettagliate descrizioni di oggetti e cerimonie che però, anziché annoiare, aumentano solamente la curiosità verso quella cultura che lui così appassionatamente descrive e nonostante ci sia una quantità esorbitante di storie che si intrecciano, questo libro è quasi un capolavoro di scrittura, comprensibile anche se non si ama leggere.
Quest'opera vi terrà attaccati fino all'ultima pagina, vi farà innamorare dei suoi personaggi e delle loro complessità e vi lascerà addosso sensazioni che vi porterete dietro anche dopo averlo chiuso.
L'autore descrive sapientemente attraverso gli occhi di Sayuri, protagonista del libro, un mondo che sempre più velocemente sta scomparendo, un mondo che non saremo mai veramente in grado di capire e che, purtroppo, spesso è vittima di stereotipi e supposizioni totalmente incorrette.
Ma veniamo alla trama; come penso abbiate già capito la storia è incentrata su Sayuri, che prima di iniziare il suo percorso come Geisha veniva chiamata Chiyo.
Chiyo è una bambina che viene strappata alla sua famiglia a causa di vari fattori e viene obbligata a vivere in un okiya (una casa di geishe) nel quartiere di Kyoto chiamato Gion. Sayuri a lungo considera questo luogo il proprio inferno personale fino a quando, a seguito di alcuni eventi, capisce che forse, finalmente, quel tanto odiato quartiere potrebbe diventare la sua casa.
Nel corso della storia possiamo vedere il cambiamento di Sayuri da bambina spaventata a donna forte, caparbia e sicura di sé, in grado di superare le avversità, che segue sempre i suoi ideali e i suoi sentimenti (soprattutto quelli verso il presidente che fanno, per gran parte dell'opera, da filo conduttore alla crescita del suo personaggio). Sayuri utilizzando la sua intelligenza e con l'aiuto di altri personaggi, fa di tutto per arrivare ai risultati che spera.
In un susseguirsi di eventi presenti, aneddoti passati e storie conosciamo tutta una serie di personaggi con ognuno una propria storia e una profondità caratteriale impressionante. Prima tra tutte incontriamo Hatsumomo, una specie di antagonista per Sayuri, donna tanto bella quanto intelligente e crudele, che spesso ci dimostra, con la sua complessità caratteriale, la maestria con cui Golden è in grado di sviluppare i propri personaggi. Non sono meno di spessore zietta, la madre e zucca che sono minuziosamente descritte e ben sviluppate nel corso della storia; altrettanto importante è la geisha Mameha che, con la sua saggezza ottenuta grazie all'esperienza, è sempre in grado di consigliare Chiyo e di guidarla nella strada del successo fino a farla diventare una tra le più richieste geishe di Kyoto.
In questo libro però non vi sono solo donne forti ma anche uomini dal grande spessore; ai personaggi maschili non è riservata meno cura di quanto ne sia data a quelli femminili, essi sono infatti altrettanto complessi e ben descritti che siano in primo piano come il personaggio del presidente o di Nobu o che siano solo di sfondo come l'artista che una volta disegnò in un suo quadro Sayuri.
Il libro "Memorie di una Geisha", per poter essere scritto, ha richiesto da parte di Golden continue ricerche durate 10 anni e l'aiuto di una vera geisha, Mineko Iwasaki, che ha fornito tutti gli aspetti pratici del libro non legati alla narrazione.
Scrivendo quest'opera Arthur Golden ha probabilmente scritto un libro che entrerà tra i classici del nostro tempo e che è quasi necessario leggere almeno una volta nella vita.
Rebecca Ferraioli
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