top of page
  • Immagine del redattoreErasmondo

Telegram e il Revenge Porn: come Telegram è diventato il social del terrore


Da parecchi anni si sta diffondendo il fenomeno di Telegram, un social che permette a chi lo usa di avere un'ottima protezione e di garantire uno dei più sicuri metodi per preservare l'anonimato.

Maggiori sono il potere e la protezione donati al nickname, peggiori saranno le azioni che si possono compiere.


Sono stati creati, infatti, numerosissimi gruppi nei quali si poteva tranquillamente condividere materiale pedo-pornografico, indirizzi di casa e persino il numero di cellulare delle vittime.

La maggior parte dei contenuti erano immagini scattate a bambini e a ragazzi oppure ad ex fidanzate.

A lanciare l'allarme e ad alludere al “Revenge Porn” sono stati degli utenti di Twitter che hanno contattato la polizia.


Che cos'è il Revenge Porn ?


È letteralmente una vendetta che utilizza foto intime, nomi sui social e dati personali come arma per umiliare e distruggere la vita di coloro che sono immortalati in alcuni scatti subiti o rubati senza il consenso delle vittime.

Purtroppo questo fenomeno si è mostrato nell'ultimo periodo ma esiste da anni, ha cambiato solo piattaforma social, gli amministratori hanno solo modificato il loro nome e le vittime sono diverse, ma sono tutte collegate da questi criminali con una ossessione insaziabile e disumana.


Il Revenge Porn è un reato: in Italia la sanzione per questo crimine comprende una multa dai 5000 ai 15.000 euro e 6 anni di carcere.

La pena aumenta nel caso in cui le persone che compiono l'illecito, siano strettamente legate alle vittime.

Non sono esclusi da questa norma anche coloro che ricevono queste foto e le condividono.


Anonymous e la lotta contro la pedofilia ed il Revenge Porn


Gli anonymous sono un famoso gruppo di hackers che collaborano tra di loro in tutto il mondo per smascherare coloro che si nascondono tra la fitta rete del web, sono attivi dal 2003, da poco hanno registrato un video rivolgendosi alla nazione e incitandola a non rimanere ferma in questa situazione che sembra letteralmente sfuggire di mano.


Hanno lanciato un hashtag su Twitter contro il Revenge Porn: #OpRevengeGram dove si possono divulgare i nomi e i numeri di telefono dei pedofili e di tutti coloro che condividono materiale e foto intime di ignare vittime, tutto questo per combattere insieme questo fenomeno, sebbene in modo piuttosto discutibile, vista la diffusione di dati che possono spingere gli utenti a farsi giustizia da soli.


Cosa possiamo fare per tutelarci?

  • Evitare di inviare foto private

  • Se si vede una propria foto su un social, caricata senza il vostro consenso: segnalarla subito

  • Avere un buon antivirus

  • Fare degli screenshot alle foto e poi denunciare con prove alla mano alla polizia


Opinioni in merito al tema proposto

Questo fenomeno non deve essere sottovalutato, né messo da parte come un evento passeggero poiché le foto ed il materiale divulgato rimane per sempre sulla rete; il consiglio che si può dare alle vittime è di consultare uno psicologo poiché questo evento è un atto di violenza psicologica e fisica senza precedenti e di divulgare le loro storie affinché si possano incoraggiare altre vittime a condividere le proprie, mettendo in guardia coloro che non vedono il pericolo dietro le affollate piattaforme sociali.

 

Giulia Provenzano


105 visualizzazioni0 commenti
bottom of page